Educazione all’Oceano

Educazione all’Oceano

Conoscere e capire l’influenza che l’oceano
ha su di noi e come noi influenziamo l’oceano,
condividendo questa conoscenza nel mondo. Tutti i giorni.

Che cos’è l’Educazione all’Oceano?

L’Educazione all’Oceano, o Ocean Literacy, sviluppa la conoscenza e la comprensione dell’influenza reciproca tra società e oceano, migliorando le informazioni e i dati relativi alle Scienze del Mare. È un’educazione che destiniamo al grande pubblico: solo attraverso la consapevolezza e la collaborazione potremo fronteggiare le sfide ambientali del futuro.

 

 

Nel mondo è attiva una rete di progetti, associazioni, istituzioni e enti che lavorano tutti i giorni per progetti di Educazione all’Oceano rivolti a diversi gruppi – come studenti, scuole e insegnanti, aziende e dipendenti, istituzioni, artisti, etc.

IOC-UNESCO unisce tutti gli sforzi in un unica piattaforma mondiale dedicata all’Educazione all’Oceano, per promuovere l’incontro, lo scambio di informazioni e buone pratiche e collaborare nella creazione di nuove iniziative.

 

I principi essenziali dell’Educazione all’Oceano

I sette principi essenziali dell’Educazione all’Oceano sono la base di partenza per costruire una conoscenza comune dell’ambiente marino. Essi descrivono i fenomeni che caratterizzano e regolano l’oceano, la vita che abita il mare, ne raccolgono l’essenza, i valori non quantificabili, i patrimoni materiali e immateriali.

Principio 1: “La Terra ha un grande oceano con molte caratteristiche

L’oceano ricopre il 70% della superficie terrestre e contiene il 97% dell’acqua totale del nostro pianeta.
Da fuori, dell’oceano vediamo solo la superficie, ma l’oceano è composto da incredibili paesaggi sottomarini – ospita la catena montuosa più lunga al mondo e il punto più profondo del pianeta – e da una grandissima varietà di organismi, dai più microscopici come il nanoplancton, al più grande animale esistente: la balenottera azzurra.

A scuola studiamo l’esistenza di cinque oceani, ma non è propriamente così. L’oceano è uno solo, un unico grande oceano che collega tutte le coste di tutti i continenti.
Poi ci sono i bacini oceanici, loro si che sono cinque: Artico, Atlantico, Pacifico, Indiano e Meridionale.
Questi bacini oceanici sono però connessi tra loro grazie al sistema di circolazione globale – circolazione termoalina – alimentato dal vento, dalle maree, dalla rotazione della Terra e del Sole, nonché dalle variazioni di temperatura e salinità dell’acqua.
Questo sistema trasporta acqua, energia, materia e organismi in giro per il globo, per questo viene anche definito Grande Nastro Trasportatore.
Gli oceanografi hanno calcolato che una singola particella d’acqua può impiegare fino a 2.800 anni per fare il giro completo!

Per quanto possa sembrare immenso, infinito e resiliente, l’oceano sta diventando sempre più fragile e le sue risorse sono sempre più limitate. Per questo dobbiamo agire collettivamente per salvaguardarlo.

 

Principio 2: “L’oceano e la vita nell’oceano modellano le caratteristiche della Terra”

I primi organismi pluricellulari nacquero nell’oceano circa 1,4 miliardi di anni fa: le alghe, mediante la fotosintesi e la liberazione dell’ossigeno nell’ambiente, crearono le condizioni necessarie all’evoluzione degli organismi marini più complessi e la successiva colonizzazione della terraferma.

L’oceano modella continuamente tutti i paesaggi del nostro Pianeta. Le aree costiere sono modificate dal movimento dell’acqua di onde e maree, dalla conseguente erosione, dalla sedimentazione di materiale organico ed inorganico, come la sabbia. La costa e le scogliere, così come alcune catene montuose – pensa alle Dolomiti – rappresentano chiaramente la stratificazione di fossili marini e i diversi livelli del mare succeduti nei millenni.

La vita e il benessere della popolazione mondiale, soprattutto quella insulare e costiera, sono strettamente dipendenti dall’oceano e dal suo benessere.

Nonostante l’importanza dell’oceano, le attività umane hanno fortemente alterato l’equilibrio naturale di questi processi. L’urbanizzazione costiera modifica la distribuzione della sabbia e delle spiagge; le crescenti emissioni di biossido di carbonio alterano le proprietà chimiche e fisiche dell’oceano, acidificandolo e aumentandone la temperatura; l’aumento della temperatura media globale influisce sull’aumento del livello del mare.

 

Principio 3: “L’oceano ha una grande influenza sul clima e sulle condizioni meteorologiche”

La maggior parte delle precipitazioni ha origine dall’evaporazione dell’acqua dell’oceano nella fascia tropicale: il vapore risale nell’atmosfera e si condensa generando le nuvole e la pioggia.

L’oceano assorbe gran parte delle radiazioni solari che raggiungono il nostro pianeta. Il calore assorbito viene rimbalzato continuamente tra oceano e atmosfera, regolando così il ciclo dell’acqua e del carbonio, quindi la circolazione oceanica e quella atmosferica.

El Niño è un esempio di fenomeno climatico periodico che determina un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico centro-meridionale, provocando eventi meteorologici estremi come inondazioni, siccità e altre perturbazioni che alterano fortemente le attività economiche, come l’agricoltura e la pesca, a livello globale.

Oltre alle radiazioni solari, l’oceano assorbe il biossido di carbonio presente nell’atmosfera: l’eccesso di questo gas serra provoca l’abbassamento progressivo del pH dell’oceano, causandone l’acidificazione.

Il surriscaldamento e l’acidificazione dell’acqua hanno un forte impatto sugli ecosistemi e sulla vita degli organismi marini. Grazie alle sue proprietà di assorbire calore e biossido di carbonio, l’oceano è un potente alleato contro il cambiamento climatico. Ma, non dobbiamo superare i suoi limiti.

 

Principio 4: “L’oceano rende la Terra abitabile”

I fossili delle prime forme di vita, le stromatoliti, sono stati ritrovati nell’oceano e risalgono a circa 4,28 miliardi di anni fa, poco dopo la formazione della Terra.

3,5 miliardi di anni fa si formarono i primi organismi vegetali unicellulari, i cianobatteri, definiti come fitoplancton: sono proprio questi organismi microscopici che hanno permesso l’evolversi della vita nell’oceano e sulla terraferma, grazie alla produzione e accumulo di ossigeno mediante il processo di fotosintesi.

Tuttora, il fitoplancton rappresenta il maggior produttore di ossigeno del pianeta – ebbene sì: più della Foresta Amazzonica. Dobbiamo più del 50% dell’ossigeno che respiriamo proprio a questi esseri minuscoli.

Dalla produzione di ossigeno alla mitigazione del clima, dalla fornitura di acqua a quella di nutrienti, l’oceano è essenziale per la vita sul nostro pianeta ed è nostro dovere salvaguardarlo.

 

Principio 5: “L’oceano sostiene una grande diversità di vita e di ecosistemi”

Iniziamo dalle basi. Un ecosistema è l’insieme e l’interazione continua tra i componenti viventi e l’ambiente fisico-chimico in cui vivono. Le caratteristiche fisiche sono rappresentate da temperatura, luce, disponibilità di nutrienti e tipologia di substrato.
Ciascun ecosistema è caratterizzato da organismi animali e vegetali specifici, adattati alle diverse condizioni ambientali, con ruoli precisi per il buon funzionamento dell’ecosistema.

Alcuni esempi di ecosistemi marini sono le scogliere coralline, le foreste di mangrovie, le praterie di Posidonia oceanica, i fondali rocciosi, i fondali oceanici, le zone lagunari, il coralligeno e molti altri. Negli ecosistemi più profondi, come le sorgenti idrotermali, gli organismi vivono in condizioni estreme: poca luce, poco ossigeno e alta pressione. Per sopravvivere ricorrono quindi a specifiche reazioni chimiche per produrre energia e nutrienti.

La stessa varietà di ecosistemi è rappresentata dagli organismi che abitano l’ambiente marino: virus, batteri e funghi microscopici, organismi animali e vegetali, vertebrati ed invertebrati, carnivori, erbivori e filtratori di diverse dimensioni. Fino ad ora sono state descritte solo 270.000 specie marine ma si stima che ce ne siano oltre un milione ancora da scoprire!

 

Principio 6: “L’oceano e gli esseri umani sono indissolubilmente interconnessi”

L’oceano provvede a risorse e servizi imprescindibili per il benessere e la sopravvivenza degli esseri umani, animali e vegetali di tutto il mondo.
Fornisce alimenti, risorse minerali ed energetiche, molecole di interesse medico e farmaceutico, di cui molte sono ancora da scoprire. Oltre il 30% della popolazione globale ed intere Nazioni dipendono dalla pesca per il loro sostentamento. L’oceano rappresenta inoltre una rete essenziale di connessione e di trasporti: oltre i 90% dei beni e prodotti, dal cibo ai vestiti, dai mobili alle macchine di lusso, sono trasportati via mare.

L’oceano ha anche dato il via a molte industrie più o meno recenti: pesca, trasporti, energia eolica off-shore, acquacoltura, estrazione di minerali. Il turismo marino e costiero, le attività sportive, ricreative e culturali sono ulteriori servizi e benefici che l’oceano ci offre.
Tutte queste funzioni generano posti di lavoro e guadagno economico, con un forte impatto sulla società e sull’economia mondiale.

L’oceano, però, è molto più di una semplice fonte di risorse da estrarre: ha infatti un grande valore culturale, spirituale, ed è fonte primaria d’ispirazione e di benessere, sia mentale che fisico.

 

Principio 7: “L’oceano è in gran parte inesplorato”

Ad oggi, sappiamo ancora molto poco del nostro blu: solo il 20% dell’oceano è stato mappato ad una definizione tale da conoscerne le sue caratteristiche. È incredibile ma conosciamo meglio la superficie di Marte e della Luna che i fondali oceanici della Terra.

Questo perché l’oceano è immensamente vasto e ancora poco accessibile. Quel che rende ardua la ricerca è l’interdisciplinarietà dell’esplorazione e comprensione dell’oceano: coinvolge oceanografǝ, geologǝ, ecologǝ e tante altre professioni.
Esistono molti strumenti per l’esplorazione e per la raccolta di dati oceanografici: dai satelliti nello spazio alle macchine sottomarine telecomandate (ROV), dalle boe per raccogliere dati in situ ai Gliders, veicoli subacquei autonomi.

Nonostante i tanti specialistǝ e le tecnologie più innovative a disposizione, c’è ancora tanto da esplorare. La scoperta di nuove specie ed habitat marini è infatti in continua crescita: solo nel 2021 sono state scoperte oltre 30 nuove specie marine e nel gennaio del 2022 è stata trovata una barriera corallina quasi incontaminata a largo delle coste di Tahiti.

Per poter comprendere ed apprezzare al meglio ciò che l’oceano ci offre, è nostro dovere continuare ad esplorare e studiare le meraviglie del nostro Pianeta Blu.

 

Educazione all’Oceano per diversi settori

Qualunque sia il tuo lavoro, ovunque tu viva, l’oceano ti riguarda e c’è sempre qualcosa che puoi fare, a cominciare dall’Educazione all’Oceano. Puoi muoverti in maniera sostenibile e coinvolgere amici e colleghi, attivare delle azioni nella tua azienda, aiutare a ridurre gli sprechi oppure organizzare momenti di Educazione all’Oceano del tuo team o della tua scuola. Con l’Educazione all’Oceano ci impegniamo giorno dopo giorno alla diffusione di una cultura blu per contribuire a formare la Generazione Oceano.

 

Il valore culturale dell’Educazione all’Oceano

Oltre che ad una grande fonte di risorse e servizi, la nostra storia, cultura, spiritualità e risorse sono da sempre legate all’oceano. Navigazione, esplorazione, scoperta ci hanno permesso di innovarci per migliorare giorno dopo giorno il nostro stile di vita.

 

Educazione all’Oceano, Decennio del Mare e Agenda 2030

Dipendiamo da un unico grande oceano: nei prossimi dieci anni il programma di Educazione all’Oceano lavorerà attivamente su quattro aree – includere l’oceano nei programmi scolastici, attivare il settore privato nella tutela dell’oceano attraverso l’educazione, coinvolgere le istituzioni e creare la Generazione Oceano attivando i cittadini – per contribuire quotidianamente al raggiungimento degli obiettivi del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile e dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030.